Umbria terreno di scontro tra masse d’aria di origine e consistenza estremamente differenti
L’ultima perturbazione giunta sull’Italia ha portato ancora precipitazioni abbondanti, nevose fino a bassa quota, addirittura in alcune limitate zone dell’Umbria meridionale la neve ha imbiancato fin sui 300 metri di quota. Ciò è stato possibile grazie a dei nuclei temporaleschi che localmente hanno permesso un calo di 3°C/4°C delle temperature in una colonna d’aria che, con precipitazioni normali, ha permesso imbiancate a quote intorno ai 500/600 metri, più in basso solo fiocchi tra la pioggia. Nelle ultime ore miglioramento con ampi rasserenamenti che hanno permesso alle temperature notturne di scendere anche sotto gli zero gradi con gelate anche evidenti, la notevole umidità ha comunque limitato un calo termico più deciso, in condizioni più secche anticiclonico avremmo registrato valori anche 4°C/5°C più bassi. Comunque sia la situazione resta piuttosto dinamica, vivace, questo perchè nonostante un temporaneo, lieve aumento della pressione atmosferica, la situazione sullo scenario meteorologico euro atlantico mediterraneo rimane su uno schema abbastanza bloccato, ossia un anticiclone atlantico in posizione di “blocco” ad occidente, un anticiclone russo siberiano ancor più piantato ed inamovibile ad oriente, mentre nel bel mezzo l’Europa investita da correnti fredde artiche e flussi di aria caldo umida afro mediterranea. Attualmente abbiamo quindi un sistema depressionario, transitato sopra il centro nord Italia negli ultimi giorni, sopra la Germania, un altro in intensificazione nei pressi di Gibilterra, il bacino centrale del mar Mediterraneo a metà strada, in un limbo che comunque garantisce un po’ di stabilità atmosferica. A nord della linea che congiunge idealmente Madrid con Belgrado è presente una gran quantità di aria fredda mentre più a sud aria calda ed umida. Nelle prossime 36 ore il sistema depressionario centrato tra Germania e Polonia pescherà ulteriore aria fredda dalla Scandinavia spingendola verso sud mentre, contemporaneamente, il centro depressionario su Gibilterra risalirà verso le Baleari e spingerà aria caldo umida afro mediterranea verso nord. Questo scontro di masse d’aria di differente consistenza e provenienza, oltre ad alimentare lo stesso intenso sistema depressionario in risalita da Gibilterra, creerà una fascia con frequenti e localmente abbondanti precipitazioni che partirà dalla Spagna ed arriverà, attraverso le isole Baleari, Sardegna, Corsica ed Italia fino ai Balcani. Nel fine settimana addirittura il centro del sistema depressionario proveniente da Gibilterra transiterà sopra l’Italia per poi spostarsi sopra la Croazia. L’Umbria sarà proprio nel mezzo del mezzo, nella posizione più di frontiera che fi possa essere all’interno di questa fascia con precipitazioni frequenti e localmente abbondanti, allo stesso tempo in quest’area d’incontro tra masse d’aria calda e fredda avremo differenze di temperature anche di 6°C/8°C in 100 km, tradotto in quota neve una forbice di 900/1200 metri, in Romagna potrà nevicare in pianura e sul Lazio oltre i 1500 metri di quota, nel mezzo l’Umbria.
Mancano circa 36/48 ore al prossimo fine settimana ma i modelli faticano ancora a stabilire con assoluta precisione il posizionamento di questa linea, 50 km in più od in meno attualmente valgono 3°C/4°C in più od in meno. Per ora possiamo ipotizzare che le precipitazioni inizieranno durante la mattinata di sabato 9 gennaio (prima solo qualche piovasco o pioviggine), si andranno poi ad intensificare tra pomeriggio e sera. Inizialmente neve a quote collinari in Appennino, 300/500 metri nel nord dell’Umbria (Altotevere) e 600/800 metri nel sud (Valnerina) mentre più ad ovest si guadagneranno subito alcune centinaia di metri, quindi Trasimeno 700/800 metri ed Amerino 1200/1400 metri. La fase più “calda” è attesa tra la mattinata ed il primo pomeriggio di domenica 10 gennaio quando le temperature potranno salire di altri 2°C, quindi quota neve in rialzo di ulteriore 250/300 metri, mentre dalla serata di domenica 10 gennaio, con il minimo depressionario in transito sulle regioni centrali la quota neve tornerà a scendere raggiungendo durante la prima mattinata di lunedì 11 gennaio i 300/500 metri nel nord dell’Umbria, 500/700 nei settori centrali e 700/900 sull’Umbria meridionali, in qualche caso anche più in basso nelle conche appenniniche come la Valnerina. Dal pomeriggio di lunedì 11 gennaio la situazione tenderà a migliorare con residue precipitazioni che si concentreranno in Appennino e venti freddi nord orientali.
Queste sono le prime nostre ipotesi sull’evoluzione atmosferica attesa per il fine settimana ma naturalmente dovremo aggiornarle fino a poche ore dall’evento, tra l’altro, come già sottolineato nei nostri precedenti aggiornamenti, le piogge abbondanti sommate alla fusione, fino a quote elevate, di parte della tanta neve caduta negli ultimi giorni, potrebbe creare problemi ai corsi d’acqua ed alla stabilità dei versanti.
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