Primo fine settimana di aprile con ancora precipitazioni e deciso calo termico, neve a quote collinari

Probabile ultimo serio colpo di coda dell’inverno nel fine settimana oramai alle porte, attraverso una modalità, una tipologia di circolazione atmosferica, mai sperimentata durante l’ultima stagione fredda e sempre più rara nell’ultimo decennio. In gergo meteorologico si chiama “rodanata” proprio perché vede aria molto fredda, di origine artica nord atlantica, entrare sul bacino del mar Mediterraneo attraverso la Francia sud orientale ed in particolare la valle del Rodano. L’aria fredda poi, a contatto con l’aria mite ed umida mediterranea e per motivi essenzialmente orografici, produce un profondo minimo depressionario sul mar Ligure. Quest’ultimo, con moto relativamente lento e quindi capace di strutturarsi perbene come sistema depressionario, si muoverà poi verso l’Italia centrale, successivamente sul basso mar Adriatico allontanandosi infine sulla Grecia.

Gia in queste ore l’aria fredda artica sta affluendo attraverso la valle del Rodano e nel primo pomeriggio toccherà Corsica e Sardegna nord occidentale, contemporaneamente si approfondirà un centro depressionario a livello del mare sulla Liguria occidentale con minimo di pressione che scenderà senza difficoltà fin sotto i 990 mb. Durante questa fase le correnti sull’Italia continueranno a provenire da sud ovest a tutte le quote ma risulteranno temporaneamente meno instabili, quindi sono attese sempre molte nubi, specie sui settori tirrenici, ma meno precipitazioni.


Dalla prossima mezzanotte poi, con minimo depressionario sia in quota che a livello del mare, con pressione intorno 987 mb) sopra il mar Ligure, l’aria fredda artica irromperà da ovest sulle coste tirreniche dalla Liguria alla Campania, specie tra Toscana, Umbria e Lazio, aumenteranno le precipitazioni e caleranno sensibilmente le temperature. 


Entro l’alba di domani sabato 2 aprile sono attese temperature fino a -4°C a 1300 metri di quota, -35°C a 5300 metri di quota, aria quindi piuttosto fredda ma anche umida ed instabile, le precipitazioni quindi potranno assumere carattere nevoso tra Toscana, Umbria ed alto Lazio fin sui 300/400 metri di quota anche se, generalmente, avremo accumuli nevosi sopra i 600 metri, solo localmente a quote inferiori.
Le precipitazioni, a prevalente carattere di rovescio con anche qualche isolato temporale soprattutto lungo le coste, andranno diminuendo solo dalla tarda serata di domani sabato 2 aprile a partire dalla Toscana centro settentrionale, quando il centro depressionario a livello del mare avrà raggiunto il Lazio con minimo di pressione in risalita sopra i 1005 mb  (qui di seguito l'animazione della circolazione atmosferica e dell'afflusso di aria fredda ad una quota di circa 1300/1400 metri).



Sull’Umbria oggi venerdì 1° aprile ancora molte nubi con qualche pioggia sparsa, anche a carattere di rovescio, specie nel pomeriggio ed in tarda serata, neve ancora oltre i 1800 metri di quota nel pomeriggio, in rapida discesa sotto i 1000 metri di quota intorno alla prossima mezzanotte. Le prime 12 ore di domani sabato 2 aprile, sulla nostra regione, trascorreranno all’insegna delle molte nubi con precipitazioni sparse, spesso a carattere di rovescio, nevose fino a quote basse. Il picco dell’afflusso freddo è atteso durante la prima mattinata ed in questa fase non si escludono rapide imbiancate in centri urbani collinari (450/600 m) dell’ovest dell’Umbria come Perugia, Città della Pieve ed orvieto, mentre i fiocchi di neve tra la pioggia potranno cadere anche nei fondovalle fin sui 250/300 metri di quota. Tra la tarda mattinata e soprattutto il pomeriggio avremo la fase con maggiori precipitazioni anche se le temperature saliranno leggermente, quindi guadagneranno probabilmente quel grado che significherà quota neve in risalita di 100/150 metri rispetto a livelli della prima mattinata. Naturalmente queste fornite nell’articolo sono tempistiche sulle precipitazioni e quote neve indicative sulla base dei dati attuali, poi nelle prossime ore continueremo ad aggiornare nel caso dovessero esserci variazioni sulla base dei dati e delle nuove elaborazioni modellistiche. Stesso discorso per i quantitativi, inutile parlare di centimetri di manto nevoso con precipitazioni non uniformi, da una collina all’altra, in 2 chilometri di distanza, potremmo non avere neanche un’imbiancata o 10 cm per i quali a 600 metri basterebbero una decina di millimetri di precipitazione piovosa (l'animazione qui di seguito mostra la stima delle precipitazioni attese ogni tre ore, chiara l'irregolarità).


Un progressivo miglioramento è atteso dalla serata di domani sabato 2 aprile con precipitazioni sempre meno frequenti a partire dai settori nord occidentali,
ventilazione inizialmente vivace sud occidentale poi tenderà a calare sensibilmente nel pomeriggio. Attualmente non pensiamo si possano avere rasserenamenti duraturi durante le prime ore notturne di domenica 3 aprile, ma l’attenzione è massima per il rischio gelate data la tanta aria fredda presente e la scarsità di ventilazione in quegli orari. Domenica 3 aprile giornata più “tranquilla”, con ancora molte nubi ma anche qualche locale schiarita, scarse precipitazioni, concentrate per lo più in Appennino dove potremo avere ancora nevicate fin sugli 800/1000 metri ma con quota in risalita, per il resto ventilazione scarsa.

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