Fine settimana prevalentemente soleggiato poi perturbazione nord atlantica con neve in Appennino
Fine gennaio con il continente europeo meteorologicamente diviso in due, i settori occidentali con anticiclone, sole e temperature miti, mentre quelli orientali colpiti da perturbazioni a carattere freddo con nevicate abbondanti e temperature gelide. L'Italia nel mezzo, con Alpi, soprattutto occidentali, con sole e temperature miti mentre al centro sud correnti fredde che se non portando nubi ed instabilità atmosferica mantengono comunque temperature invernali con minime, soprattutto sulle zone interne appenniniche, anche abbondantemente sotto gli zero gradi durante la notte ed al primo mattino. Le prospettive per l'inverno italiano, ad inizio stagione, erano ben diverse, gli indici climatici facevano propendere per un inverno nella norma tendente al freddo con la possibilità reale anche di qualche episodio significativo. Finora, invece, poco o nulla, non un inverno mite ma sicuramente piuttosto "anonimo", spesso caratterizzato da circolazione anticiclonica e freddo prodotto essenzialmente, come in questi ultimi giorni, da raffreddamento per irradiazione notturna ed inversione termica. L'Anticiclone atlantico è risultato fin troppo invadente sull'Europa centro occidentale deviando gl'impulsi di aria fredda, anche consistenti, sui settori euro mediterranei orientali. Negli ultimi giorni poi, questo schema barico si è chiaramente espresso con nevicate storico, fino a 50 cm di manto accumulato, sull'acropoli di Atene come ad Istanbul, imbiancate anche Gerusalemme come le colline della Libia a 600 metri di quota. Questo per sottolineare come le potenzialità per fenomeni freddi intensi anche sull'Italia erano nelle "corde" di quest'inverno, specie fino a quest'ultima decade di gennaio, con un Vortice Polare Stratosferico (VPS) mai così intenso se non negli ultimi giorni, ed un Vortice Polare Troposferico (VPT) con due o tre onde planetaria abbastanza ben sviluppate. Per febbraio le prospettive non sembra cambino molto, in questi ultimi giorni, come abbiamo scritto in precedenza, stiamo osservando un raffreddamento con conseguente accelerazione del VPS con trasferimento di vorticità al VPT, ciò significa un riaccorpamento di quest'ultimo che limiterà le ondulazione e quindi gli scambi meridiani, discese fredde consistenti in primis. Quindi una situazione non certo favorevole a consistenti irruzioni di aria fredda, probabilmente almeno per l'intera prima decade di febbraio. Ciò però non significherà alta pressione ad oltranza dato che, comunque, l'asse del' VPT permetterà all'Italia di trovarsi spesso sul fianco orientale dell'anticiclone atlantico, quindi nelle fasi di arretramento verso ovest dell'anticiclone qualche perturbazione nord atlantica, anche a carattere freddo, riuscirà ad interessare la nostra penisola, anche in maniera diretta.
Domenica 30 gennaio nuovo arretramento dell'anticiclone e secondo fronte freddo nord atlantico in discesa dall'Inghilterra verso l'Italia, correnti di nuovo sud occidentali prefrontali con aumento dell'umidità, delle nebbie e delle nubi in giornata ad iniziare dal nord Italia e settori tirrenici. Questo secondo tentativo molto probabilmente andrà in porto, lunedì 31 gennaio infatti, l'aria fredda al seguito del fronte nord atlantico che avrà una traiettoria più occidentale del precedente, favorirà la formazione di un centro depressionario sopra il nord Italia che, poi, muovendosi verso sud, raggiungerà le regioni meridionali italiane nella giornata di martedì 1° febbraio, allontanandosi infine verso sud mercoledì 2 febbraio.
Sulla nostra regione nebbie e nubi in aumento già dalla mattinata di domenica 30 gennaio ma nubi più consistenti e precipitazioni arriveranno lunedì 31 gennaio, inizialmente piogge sparse e nevicate a quote comprese tra i 1200 ed i 1400 metri, poi dalla sera anche qualche precipitazione più intensa, a carattere di rovescio seppur ancora a carattere sparso, con nevicate in discesa sotto i 1000 metri di quota. Martedì 1° febbraio ancora nubi e precipitazioni in mattinata, più frequenti in Appennino dove risulteranno nevose fin sui 600 metri di quota, poi nel pomeriggio tendenza a miglioramento da ovest.
Mercoledì 2 e giovedì 3 febbraio correnti e venti settentrionali ma temperature in aumento a causa dell'effetto foehnizzante delle Alpi. Successivamente evoluzione ancora molto incerta.
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