Correnti fredde nord orientali in arrivo sull'Italia con precipitazioni concentrate prevalentemente su centro adriatico e sud

Inverno 2021/22 che dopo un avvio abbastanza vivace, dalle Feste Natalizie in poi si trascina senza particolari sussulti, segnalando una breve fase fredda e relativamente nevosa subito dopo l'Epifania poi praticamente alta pressione a caratterizzare le giornate della seconda decade del mese di gennaio. Le premesse, sulla base delle "forzanti" climatiche conosciute, erano e restano favorevoli ad un inverno nella norma termica se non tendenzialmente freddo, ma spesso in climatologia le aspettative non corrispondono alla realtà per la notevole quantità di variabili ancora sconosciute che ne condizionano l'esito, soprattutto poi se ci si attende una stagione fredda inserita in un trend climatico ultradecennale caldo. I tentativi del Vortice Polare Stratosferico di accelerare, come negli ultimi inverni, sono stati finora sempre frenati, addirittura a livello troposferico questa prima parte dell'inverno è trascorsa con un Vortice Polare piuttosto disturbato con due o tre onde planetarie. L'Italia però è rimasta sempre sul limite occidentale delle discese fredde che hanno colpito a più riprese l'Europa orientale, ciò a causa si un anticiclone nord atlantico stazionante troppo a ridosso dell'Europa occidentale. Tale condizione apparirà ancora più evidente nei prossimi giorni, non solo per la discesa d'impulsi di aria fredda dal nord Europa ma anche in caso di accelerazione del Vortice Polare Troposferico con  conseguenti retrogressioni di aria fredda dall'Ucraina o dai Balcani.


Fatta questa premessa osserviamo come attualmente il dominio dell'alta pressione sull'Italia resta praticamente incontrastato, unica novità le correnti che si dispongono ora da est e permettono ad aria più fredda proveniente dai Balcani di affluire sull'Italia, quindi le temperature sono in calo, significativo se confrontato al breve riscaldamento dell'ultimo fine settimana. l'effetto raffreddamento è evidente stamattina sulla nostra regione dove oltre alle nebbie sono ricomparse le gelate. Domani mercoledì 19 gennaio correnti di nuovo in rotazione, da orientali ad occidentali, per l'avvicinamento alle Alpi di un fronte freddo artico proveniente dal mar del Nord e mar di Norvegia. L'effetto sarà per ora minimo sulle condizioni atmosferiche, soprattutto sull'Umbria dove ancora scarsa ventilazione e pressione atmosferica elevata favoriranno la formazione di nebbie. 


Giovedì 20 gennaio il fronte artico valicherà le Alpi seguito da aria fredda che, a contatto con l'aria più mite ed umida mediterranea, determinerà la formazione di un centro depressionario sul medio alto mar Tirreno. Assisteremo quindi ad un peggioramento delle condizioni atmosferiche al centro nord con nubi in generale aumento e precipitazioni sparse soprattutto sui settori tirrenici, nevose mediamente sui 1000 metri di quota ma localmente anche più in basso. Sull'Umbria molte nubi e qualche locale pioggia, neve inizialmente intorno ai 1000/1200 metri di quota, poi progressivamente più in basso a partire dal nord est della regione. Venerdì 21 gennaio il centro depressionario si porterà prima sopra la Sardegna poi rapidamente sulla Puglia, peggiorerà al sud mentre al centro nord le correnti si orienteranno da nord est ed affluirà ulteriore aria fredda con nubi e precipitazioni che si concentreranno in Appennino e sulle regioni adriatiche, nevose fino a quote molto basse. Sull'Umbria comunque non è da escludere qualche sfiocchettata, temporaneamente, anche più ad ovest dell'Appennino, specie durante la mattinata di venerdì 21 gennaio.


Nei giorni successivi il centro depressionario, ulteriormente approfondito, si sposterà prima sulla Grecia, poi sulla Turchia occidentale per poi risalire verso la Romania, ciò comporterà il persistere sull'Italia di correnti fredde o molto fredde nord orientali che investiranno soprattutto le regioni adriatiche ed il sud dove avremo ancora instabilità debole o moderata con nevicate fin sulle coste.


Sull'Umbria venti freddi di tramontana con cielo nuvoloso o molto nuvoloso sui settori centro occidentali con possibili sfiocchettate nel pomeriggio di sabato 22 gennaio, molto nuvoloso o coperto lungo l'Appennino con nevicate intermittenti fino a quote basse, nulla comunque di abbondante se non sui versanti orientali dei Sibillini.


Per quanto riguarda gli ultimi giorni di gennaio l'evoluzione appare ancora incerta, in linea di massima sembra debbano persistere delle correnti fredde nord orientali, in lenta attenuazione ma c'è l'incognita Vortice Polare che è atteso in accelerazione. Ciò potrebbe favorire una conservazione della circolazione fredda secondaria tra Russia e Balcani con impulsi freddi che potrebbero raggiungere, in retrogressione, l'Italia. Nel caso in cui l'accelerazione sarà debole/moderata, potremmo continuare ad alternare fasi anticicloniche ad impulsi freddi provenienti dal Nord Europa ma che, diretti principalmente sui Balcani, non'interesseranno il centro nord Italia in maniera troppo diretta, ne riparleremo comunque nei prossimi aggiornamenti quando avremo più dati al riguardo.


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