In arrivo una settimana con molto freddo ma probabilmente scarse precipitazioni

Dopo alcuni giorni di tira e molla, nelle ultime ore i principali modelli globali si sono molto avvicinati per quanto riguarda le proiezioni sull’evoluzione atmosferica attesa a partire da domenica 5 febbraio in poi. Le dinamiche atmosferiche, fin dalle prime ipotesi modellistiche di qualche giorno fa, sono subito apparse complicate, principalmente perché i protagonisti di questa fase erano e sono tuttora molteplici. Ci sono infatti tutti gl’ingredienti per un periodo caratterizzato da molto freddo e nevicate che potevano risultare anche abbondanti ed estese ma, come spesso abbiamo ripetuto, per avere nevicate estese ed abbondanti precipitazioni nevose sull’Umbria tirrenica non servono solo una serie dei fattori imprescindibili come aria fredda ed umidità, ma che questi sopraggiungano nei quantitativi e nei tempi giusti.

Attualmente sull’Italia abbiamo una circolazione anticiclonica con correnti settentrionali, l’anticiclone atlantico si è infatti allungato verso oriente mantenendo i propri massimi di pressione tra Alpi francesi ed oceano Atlantico. Le correnti settentrionali, mediamente da nord o nord ovest, che investono l’Italia, non si presentano fredde sul nostro territorio perché colpendo le Alpi tendono a salire su Savoia, Svizzera ed Austria producendo precipitazioni anche abbondanti per poi successivamente ridiscendere secche sulle regioni italiane comprimendosi e riscaldandosi, quindi con classico effetto Foehn. Di tale riscaldamento risente principalmente il nord Italia mentre il centro in maniera ben più marginale, tant’è che poi spesso, grazie alla parte di correnti settentrionali che riesce ad entrare agevolmente nel Mediterraneo attraverso la valle del Rodano, si aggiunge una componente tirrenica con deboli correnti sud occidentali che umidificano l’aria e producono banchi di nubi basse e nebbie come stamattina in Toscana ed Umbria. Nelle prossime ore comunque questa circolazione andrà modificandosi grazie ad un vortice depressionario di origine artica che si muoverà dalla Norvegia verso i Balcani. L’anticiclone atlantico sarà costretto da arretrare verso ovest e le correnti sull’Italia diverranno nord orientali, più asciutte anche per le regioni centrali ed in particolare per Umbria e Toscana dove tornerà il sole.



Nella giornata di domani sabato 4 febbraio, il vortice depressionario di origine norvegese si posizionerà, come anticipato, sopra i Balcani e da qui inizierà a richiamare a se aria molto fredda proveniente da Lapponia e Russia europea, contemporaneamente l’anticiclone nord atlantico effettuerà un primo tentativo di espansione verso la Scandinavia agevolando la discesa di aria fredda dal nord est Europa anche verso le regioni adriatiche. Sulle regioni centrali ed in particolare sull’Umbria, domani sabato 4 febbraio, sarà una giornata interlocutoria con qualche nuvola ma prevalenza di sole, temperature in aumento fin su valori 2°C/3°C sopra media. Domenica 5 febbraio l’aria fredda presente sui Balcani inizierà ad affluire da ovest dell’Adriatico investendo in primis le regioni adriatiche dove avremo anche alcune precipitazioni, nevose fino a quote molto basse, poi il resto d’Italia ma presentandosi sostanzialmente asciutte, specie sulle regioni tirreniche. Sull’Umbria aria fredda che affluirà in maniera decisa nella giornata di domenica 5 febbraio con generale, deciso calo termico con temperature anche di 4°C sotto le medie del periodo, quindi circa 7°C inferiori al giorno precedente, precipitazioni molto scarse se non assenti, al massimo qualche fiocco in Appennino fino a quote basse.



Nella stessa giornata dio domenica 5 febbraio assisteremo anche all’entrata in scena di un altro protagonista, per non dire il protagonista principale di questa fase, quello che deciderà le sorti meteorologiche dell’intera prossima settimana, ossia un impulso di aria fredda artica proveniente dalla Groenlandia che domani sabato 4 starà ancora sorvolando l’Islanda, domenica mattina 5 febbraio sarà già sulla Danimarca e nella tarda serata della stessa giornata di domenica raggiungerà le Alpi centro occidentali.



Questo impulso di aria fredda negli ultimi giorni ha tenuto sotto scacco i principali modelli meteorologici e di ricaduta anche gli stessi meteorologi, semplicemente perché, ad esempio, per il modello statunitense GFS sarebbe dovuto scendere sul Tirreno ed approfondire un centro depressionario sopra l’Italia con ulteriore richiamo di aria fredda e precipitazioni diffuse già da lunedì 6 febbraio, in pratica fornendo quella quantità necessaria di umidità all’aria per produrre nevicate in buone quantità fino a bassa quota anche sull’Umbria. Mentre per il modello europeo ECMWF l’impulso freddo doveva scivolare verso ovest, fin sulle Baleari, con centro depressionario a livello del mare nei pressi della Sardegna, quindi ben più lontano dall’Italia, con conseguente afflusso di aria fredda dai Balcani senza sostanzioso apporto di umidità per precipitazioni consistenti. Quest’ultima ipotesi probabilmente è legata alla maggior “consapevolezza” che il Vortice Polare, seppur indebolito, è attualmente sbilanciato verso l’Europa e riesce a mantenere il ramo principale della corrente a getto abbastanza intenso da spingere una rotazione rapida dell’anticiclone atlantico in estensione verso nord/nord est, costringendolo a disporsi lungo i paralleli e quindi accentuando il moto antizonale (da est verso ovest) secondario sull’Europa mediterranea.
Nelle ultime ore anche GFS ha dovuto rivedere la sua ipotesi avvicinandola notevolmente all’europeo ECMWF, almeno per la prima parte di questa fase fredda.

Quindi, ricapitolando, ripartendo da domenica 5 febbraio, intenso afflusso dia ria fredda continentale, sostanzialmente asciutta verso l’Italia, discesa dell’impulso freddo in quota di origine groenlandese sulle Alpi occidentali e poi, lunedì 6 febbraio, tra isole Baleari e Sardegna dove favorirà l’approfondimento, a livello del mare, di un vortice depressionario nei pressi della Sardegna con intensificazione delle correnti orientali fredde sulla penisola italiana. Le precipitazioni, tra domenica 5 e lunedì 6 febbraio, saranno concentrate soprattutto su Corsica, Sardegna ed in quantità inferiori su Alpi occidentali, coste di Lazio e bassa Toscana, Calabria e regioni centro meridionali adriatiche dove assumeranno carattere nevoso fino a quote basse.



Sull’Umbria freddo in aumento ma precipitazioni scarse od assenti, ad oggi forse qualche sfiocchettata in appennino fino a quote basse e qualche debole pioggia sui settori sud occidentali della regione in caso di sconfinamento delle precipitazioni sulle coste laziali e della bassa Toscana, in questo caso qualche fiocco a quote collinari sarà possibile, parliamo oltre i 400/500 m (anche se dovremo valutare anche altri fattori come il raffreddamento notturno che potrebbe far calare la quota neve).

Martedì 7 febbraio dovremmo raggiungere il clou dell’afflusso freddo, mercoledì 8 febbraio afflusso freddo in lieve calo ma probabilmente neanche ce ne accorgeremo. In questa fase, probabilmente, assisteremo anche ad una moderata intensificazione delle precipitazioni in Appennino, l’aria molto fredda dovrebbe riuscire a pescare un po’ di umidità dalla più calda superficie del mar Adriatico con conseguente effetto stau sui versanti abruzzesi e marchigiani. Sull’Umbria nubi in moderato aumento e qualche breve bufera in Appennino con neve fin sui fondovalle, possibile che qualche fiocco, per lo più portato dal vento, possa spingersi anche più ad ovest dell’Appennino.



Da giovedì 9 febbraio l’evoluzione atmosferica diventa meno chiara o comunque necessiterà di conferme, ad oggi sembra che l’afflusso freddo, comunque in attenuazione, debba continuare fino a domenica 12 febbraio, ci sono poi da valutare alcune ipotesi che vedono la formazione di centri depressionari secondari sul medio basso tirreno con incremento delle precipitazioni al centro sud, ma dovremo comunque attendere ulteriori dati nei prossimi giorni per scendere nei dettagli.





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